Pubblichiamo di seguito la circolare emanata da Persociv  afferenti la Sentenza della Corte Costituzionale n. 4/2024

Stanno pervenendo richieste da parte di dipendenti e delle organizzazioni sindacali, circa le determinazioni che questa Amministrazione intenderà assumere al fine di dare attuazione alla sentenza richiamata in oggetto.

La Corte Costituzionale, con sentenza 4/2024 (pubblicata in G.U. 1^ Serie Speciale Corte Costituzionale n. 3 del 17 gennaio 2024), ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 51, comma 3, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 che, interpretando l’art 7, comma 1, del D.L. 384/92, conv. in L. 438/92, escludeva la proroga al 31 dicembre 1993 quale termine utile per la maturazione dell’anzianità di servizio ai fini del riconoscimento della maggiorazione della RIA di cui all’art. 9, commi 4 e 5, del D.P.R. 44/90.

La decisione dichiarativa d’incostituzionalità ha efficacia, oltre che nell’ambito dei giudizi di cui è controparte il Ministero della Difesa pendenti davanti all’autorità giudiziaria, anche relativamente ai rapporti giuridici sorti anteriormente, purché ancora pendenti e cioè non esauriti, per tali dovendosi intendere quei rapporti nell’ambito dei quali non siano già decorsi i termini di prescrizione o decadenza per l’esercizio dei relativi diritti e per i quali non si sia formato il giudicato.

Considerato che il termine quinquennale di prescrizione, in assenza di atti interruttivi della stessa, è maturato alla data del 31 dicembre del 1998, non è possibile allo stato accogliere le istanze di “diffida e messa in mora” che stanno pervenendo da parte dei singoli dipendenti.

In ogni caso, anche al fine di consentire l’uniforme applicazione della sentenza, il tema sarà oggetto di confronti tra le altre articolazioni competenti (vedasi anche nota della PCM del 19/02/2024 inviata alle OO.SS.).

Sarà cura di questa DG monitorarne gli esiti e fornire eventuali ulteriori riscontri.