Ha riconsegnato medaglia d’oro e onorificenze nelle mani del Prefetto, per protestare contro “l’assoluta indifferenza dell’Arma”. Pietro Sini, l’eroe di Nassiriya, reduce dalla strage di carabinieri, nel 2003, aveva salvato cinque persone ma ada allora è un arrabbiato. Dal giorno del massacro, dice, è stato mortificato e umiliato, per anni, riformato a 47 anni dall’Arma, senza riconoscergli i benefici previsti dalle leggi per le vittime del terrorismo.
Un eroe a gettone: “Nelle commemorazioni per la strage volte mi chiamano, ma molte volte mi ignorano.
E a farlo è proprio l’Arma.
Quella medaglia non la voglio più”.
Pietro Sini però dovrà restituire tutto direttamente al Presidente della Repubblica.
La Prefettura non ha voluto prendere i suoi riconoscimenti.