Non è certo una novità: la Sardegna è la regione più militarizzata d’Italia. Sono oltre 35 mila gli ettari di territorio sardo sotto vincolo di servitù militare. L’Isola ospita strutture e infrastrutture al servizio delle forze armate italiane o della Nato: poligoni missilistici (Perdasdefogu) e per esercitazioni aeree (Capo Frasca) e a fuoco (Capo Teulada), aeroporti militari (Decimomannu) e depositi di carburanti.
Le conseguenze sono pesanti, in termini economici, ambientali e di salute pubblica, come aveva raccontato a Today il deputato Michele Piras.In questi giorni la questione torna in primissimo piano. Tutto inizia con la denuncia del deputato di Unidos Mauro Pili:
“Esercitazioni aeree in pieno agosto sulla testa di Carloforte, a 50 metri sul livello del mare a velocità superiori ai 700 chilometri all’ora. Una vera e propria follia, visto che si tratta di velocità impressionanti, raggiunte su un’area a elevata densità turistica come quella di Carloforte: tutto questo e’ avvenuto in piena stagione estiva, quando ogni genere di esercitazioni deve essere bloccata e sospesa”.
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