Ti interessa avere le news in tempo reale sul tuo smartphone? NSM mette a tua disposizione due semplici modalità di iscrizione , ed entrambe sono completamente gratuite, clicca QUI Di seguito la missiva inviata da un M.llo dell’ Esercito rimasto vittima delle norme antiriciclaggio che nel caso di specie non sembrano opportunamente applicate.
Gent.ma redazione, sono Giovanni PASANISI, nato il 21.04.1965 a Copertino (Le), 1° Maresciallo dell’ESERCITO ITALIANO. Vi scrivo in quanto anche io sono uno di quelli incappati nella trappola dell’assegno senza la dicitura “NON TRASFERIBILE”.
Il mio caso è singolare in quanto la sanzione da 6.000 euro l’ho ricevuta io ma anche mio figlio ha avuto la stessa sanzione da 6.000 in quanto beneficiario dell’assegno da me emesso Vi spiego brevemente l’accaduto. Il 09 settembre 2017 giorno del matrimonio di mio figlio emettevo a suo favore un assegno da 1500 come regalo per l’evento dimenticando di apporre la dicitura NON TRASFERIBILE su un assegno da un vecchio libretto.
Il 04 dicembre 2017 ricevo una raccomandata dal Ministero Dell’Economia Dell’Aquila con la sanzione. Non sto a raccontarvi le problematiche fisiche e psicologiche che ho passato e che tutt’ora sto passando. Comunque come da legge ho inviato nei tempi previsti le mie deduzioni difensive e, dopo pochi giorni, telefonando al ministero mi veniva detto che il direttore non le aveva prese in considerazione. Ho chiesto anche l’audizione personale che non ha prodotto alcunché.
Nel frattempo la sanzione da 6000 euro è arrivata anche a mio figlio . Quindi allo stato attuale un regalo da 1.500 fatto con veri sacrifici in quanto ho tre figli e due nipoti , mi costerà , se le cose non cambiano, 12.000 euro.
Tra l’altro l’assegno è stato versato sul conto personale di mio figlio e non a terzi, quindi il reato di ANTRICICLAGGIO che mi viene contestato dov’è? Cose da pazzi e solo in italia. Vorrei che con i vostri potenti mezzi possiate dare un po’ di voce a noi poveri e onesti cittadini che ci vediamo calpestati dei nostri primari diritti. Per leggere la risposta, clicca QUI