Aeronautica: Allieva Pilota espulsa dalla scuola di volo Il Tar respinge la misura cautelare

La denuncia dell’ allieva contro le tradizioni della scuola militare di Latina causò molte polemiche .

L’ex allieva della scuola militare di Latina ,il sergente Giulia Jasmine Schiff, nota alle cronache per aver presentato un esposto alla Procura militare di Roma , depositando video e fotografie su quanto gli sarebbe capitato durante il corso di formazione, ha perso la sua prima battaglia al Tar.

L’ex allieva sollevò forti accuse contro gli ex colleghi.  Dipinse il «battesimo del volo» come una vera e propria tortura, al punto che la pm Antonella Masala aprì un fascicolo indagando diversi militari. Il caso fini sugli organi di stampa, suscitando enormi polemiche a livello nazionale.


Sulla questione inizialmente intervenne anche il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, definendo l’episodio:  un fatto gravissimo (clicca qui). Ben presto però la polemica si placò, anche perché venne pubblicato un’ altro video che paradossalmente smentiva le accuse ( clicca qui).A fianco  dei  colleghi della scuola di volo dell’ Aeronautica Militare di Latina si schierò anche il pilota Bellini, postando orgogliosamente sul  proprio profilo le foto che lo ritraevano “vittima” del battesimo del volo, un traguardo ambito da tutti i Piloti.

L’ex sergente con il suo legale ha quindi  interpellato il Tar, chiedendo di sospendere il provvedimento di espulsione. Il Tar però ha respinto la richiesta di  misura cautelare della ragazza circa l’annullamento del Decreto Ministeriale  emesso dalla Direzione generale per il personale militare  avente ad oggetto “espulsione dal 124^ Corso AUPC e proscioglimento dalla ferma contratta dal sergente pilota di complemento SCHIFF GIULIA JASMINE


Il Collegio-si legge nel testo della sentenza- valutato il ricorso nei termini propri della presente fase cautelare, rileva che il predetto gravame non risulta assistito dal necessario fumus boni iuris, atteso che la vicenda oggetto di scrutinio afferisce unicamente agli aspetti motivazionali evidenziati con il provvedimento di espulsione, le cui ragioni poggiano sulla accertata non attitudine militare della ricorrente espressa dalla preposta commissione nelle tre aree valutative :

complesso delle qualità morali e di carattere; doti intellettuali e culturali; attitudine professionale, rispetto alle quali le censure avanzate non hanno dimostrato i vizi, in sé, della valutazione, rilevando e prospettando situazioni di inimicizia con il corpo docente in relazione ad una denunzia dalla stessa proposta alla competente Autorità giudiziaria, ma che nella presente vicenda assume una valenza residuale e non dirimente, anche perché avanzata dopo circa sei mesi dal fatto.

Pertanto, il Collegio respinge la chiesta misura cautelare.

Compensa le spese di lite.




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