Tenente denunciò inquinamento ambientale.Sospeso, punito, dequalificato e trasferito!

Questa è la triste storia di Giuseppe di Bello, un Tenente della Polizia Provinciale, un uomo che ha avuto il coraggio di denunciare alla magistratura quello che aveva scoperto, ritrovandosi però da accusatorre ad accusato. Oggi la magistratura si è accorta che aveva ragione, il procuratore generale gli ha perfino stretto la mano …. ma forse è troppo tardi….e inoltre quello che ha dovuto subire è pazzesco.

di Antonello Caporale

“Mi chiamo Giuseppe Di Bello, sono tenente della polizia provinciale ma attualmente faccio il custode del Museo di Potenza. Da sei anni sono stato messo alla guardia dei muri, trasferito per punizione perché ho disonorato la divisa che porto. L’ho disonorata nel gennaio del 2010 quando mi accorgo che la  ghiaia dell’invaso del Pertusillo si tinge di un colore opaco.

Da bianca che era la ritrovo marrone. Affiora qualche pesciolino morto. L’invaso disseta la Puglia e irriga i campi della Lucania. Decido, nel mio giorno di riposo dal lavoro, di procedere con le analisi chimiche.Evito di far fare i prelievi all’Arpab, l’azienda regionale che tutela la salute, perché non ho fiducia nel suo operato. Dichiara sempre che tutto è lindo, che i parametri sono rispettati e io so che non è così. L’Eni pompa petrolio nelle proprie tasche, e lascia a noi lucani i suoi veleni.

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