NOIPA – GESTIONE FAMILIARI A CARICO E DETRAZIONI “Facciamo un po’ di chiarezza”

Tenuto conto delle molteplici richieste pervenute dai nostri iscritti in merito alla possibilità data dal NoiPa di aggiornare la “Gestione familiari a carico e detrazioni” abbiamo ritenuto opportuno fornire un breve approfondimento per rispondere alle domande più ricorrenti.

Come riportato sul sito del NoiPa[1]e chiarito anche dal Ministero della Difesa con apposita comunicazione[2] il self service “Gestione familiari a carico e detrazioni”, disponibile nell’area personale, consente di comunicare anche i dati anagrafici del coniuge e dei figli a carico di età inferiore ai 21 anni (per i quali, si ricorda, occorre richiedere all’Inps l’Assegno Unico di cui al d.lgs. 230/2021), che saranno trasmessi all’Agenzia delle Entrate e automaticamente riportati nella dichiarazione precompilata (Mod. 730) ai fini del riconoscimento delle agevolazioni (detrazioni o deduzioni) per oneri, spese e rimborsi spettanti per tale tipologia di familiari a carico, nonché per il corretto calcolo delle addizionali regionali.

Al fine di consentire il tempestivo aggiornamento della precompilata 2024 (redditi 2023), la richiesta deve essere inviata tramite il self-service, entro il 18 gennaio 2024. Qualsiasi modifica dei dati indicati sul self-service comporta il reinserimento dei dati di tutti i figli e/o familiari inseriti in precedenza

Per elementi di dettaglio su come compilare la richiesta, si rinvia anche al Manuale d’uso presente nell’area Privata, all’interno del self-service o scaricabile dal seguente link:

https://www.difesa.it/SMD_/Centro_Unico_Stipendiale_Interforze/Notizie_in_evidenza/Documents/manuale_NoiPA_Gestione_familiari_carico_detrazioni_DEF.pdf

In sintesi, molti hanno chiesto se fruendo dell’assegno unico è opportuno comunque procedere all’aggiornamento dei dati. La risposta è SI.

Va ricordato infatti che l’Assegno Unico Universale è la misura economica che dal 1° marzo 2022 ha sostituito le detrazioni irpefper figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno di età. Tuttavia le “vecchie” detrazioni irpef rappresentano solo uno dei benefici cui il contribuente può aver diritto. Alcune Regioni o Comuni, ad esempio, possono prevedere delle percentuali ridotte a titolo di addizionale regionale/comunale in base al numero dei figli a carico o il contribuente può aver diritto ad altre agevolazioni fiscali previste per spese sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico (es. spese mediche, spese di istruzione, detrazioni sull’addizionale Irpef riconosciute da alcune regioni etc.).

In questi casi quindi vanno inseriti sul portale i dati anagrafici corretti avendo però cura di:

  • NON flaggare la casella “a carico” con riferimento al coniuge se lavoratore/lavoratrice[3].
    Di contro, qualora questi non percepisca redditi, va barrata la casella “a carico”;
  • NON flaggare la casella richiesta di “detrazioni IRPEF riconosciute dal sostituto d’imposta” per i figli di età inferiore ai 21 anni (trattasi delle precedenti detrazioni irpef di cui all’art.12 – DPR n. 917 del 22 dicembre 1986) in quanto applicabili esclusivamente per quelli a carico di età pari o superiore a 21 anni e per gli altri familiari[4], avendo però cura, in questo caso, di indicare la % a carico (se il coniuge è lavoratore generalmente va barrata l’opzione  50%).

Un’altra domanda che spesso ci è stata posta è… e se non aggiorno i dati entro la scadenza fissata dal M.E.F., cosa succede?

Bè, in questo caso l’amministrazione finanziaria non ha modo di conoscere con esattezza la nostra situazione con riferimento ai familiari a carico, pertanto, la dichiarazione precompilata, non essendo aggiornata, potrebbe non riconoscerci delle agevolazioni. Si renderà dunque indispensabile aggiornare il mod. 730 precompilato, quando disponibile, con i dati corretti.

A mero titolo di esempio si allega il fac-simile della ricevuta scaricabile dal NoiPa dopo aver effettuato l’aggiornamento dei dati con una situazione tipo: marito e moglie entrambi lavoratori e un figlio minorenne per il quale si sta percependo l’assegno unico.
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