Prosegue l’iter parlamentare del disegno di legge sulle pensioni militari,
“Bene l’approvazione all’unanimità del nostro ordine del giorno che prevede una revisione delle pensioni dei militari, che con il contributivo rischiano di avere delle pensioni da fame.
Il nostro odg prevede delle modifiche del coefficiente di trasformazione applicabile alle pensioni “per vecchiaia” in modo da renderle più eque e aderenti agli attuali limiti di legge.
In pratica andiamo ad intervenire con una norma di equità contributiva, disponendo l’equiparazione al coefficiente di trasformazione previsto per il pubblico impiego al momento dell’accesso al pensionamento per limiti di età”. Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, Stefano Graziano, primo firmatario del provvedimento.
“Tali coefficienti – spiega Graziano -risultano fortemente penalizzanti per le categorie di personale per le quali sono previste età di pensionamento inferiori rispetto a quelle vigenti per i restanti lavoratori, fra cui proprio il comparto della Difesa, sicurezza e soccorso pubblico, poiché per il pensionamento “di vecchiaia” si hanno limiti diversi in base al grado rivestito. Ne deriva che, anche restando in servizio fino al limite massimo di età previsto da ciascun ordinamento, tale personale non riesce a raggiungere i coefficienti di trasformazione più favorevoli”.
“Questa circostanza, aggravata dalla mancata istituzione di forme di previdenza compensativa, crea una situazione di estremo svantaggio per il personale militare e, alla luce di quanto detto, riteniamo un dato molto positivo che il Governo abbia dato parere favorevole al nostro odg perché in questo modo andiamo a compensare e a creare pensioni più eque anche per tutti i vari gradi dei dipendenti del comparto difesa, dopo una carriera professionale dedicata alla difesa dello Stato e dei cittadini”, conclude Graziano. (ANSA). Il disegno di legge