TRAGEDIA AD AVERSA, SUICIDA POLIZIOTTO PENITENZIARO IN SERVIZIO NEL CENTRO DETENTIVO DI SECONDIGLIANO

Tragedia ad AVERSA. Un appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere napoletano di Secondigliano si è tolto la vita con l’arma di ordinanza nella sua abitazione. A dare notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

“E’ una notizia inquietante, che sconvolge tutti noi. Era un ragazzo sorridente e solare, che io stesso avevo incontrato l’altro giorno proprio a Secondigliano dove sono stato in visita, e nulla faceva presagire la tragedia.

Sappiamo solo che era smontato dal turno notturno e che lasciare la moglie e due figli”, dichiara, scosso e amareggiato, Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che ricorda come quello dei poliziotti penitenziari suicidi è un dramma che va avanti da tempo senza segnali di attenzione da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Dall’inizio dell’anno quattro sono stati i poliziotti suicidi, tree dei quali in Sicilia.

Premesso che allo stato sono in corso accertamenti sulle ragioni del tragico gesto, il SAPPE rileva come “i poliziotti penitenziari sono lasciati abbandonati a loro stessi, mentre invece avrebbe bisogno evidentemente di uno strumento di aiuto e di sostegno.

Lo scorso anno 2022 sono stati 4 i poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita: furono 5 nl 2021, 6 nel 2020 e 11 nel 2019”. Numeri “sconvolgenti”, per Capece che aggiunge: “Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non possono e non devono più continuare a tergiversare su questa drammatica realtà.

Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria. Come anche hanno evidenziato autorevoli esperti del settore, è necessario strutturare un’apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria”, conclude Capece.

“Qui servono azioni concrete e non le chiacchiere ministeriali e dipartimentali che su tutti queste tragedie non ha fatto e non fa nulla: è vergognoso e inaccettabile!”. 

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE 

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