Contramianto e altri rischi onlus è stata convocata per l’Audizione in Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul’Uranio impoverito che si sta occupando anche dei danni provocati dall’amianto in ambito Ministero Difesa.
In particolare il presidente Contramianto Luciano Carleo riferirà delle esposizioni all’amianto subite dal personale civile e militare negli Arsenali della Marina Militare e a bordo del naviglio militare con preoccupanti conseguenze per la salute.
Secondo gli ultimi dati presenti nel solo archivio Contramianto per la Marina Militare e riferiti per la gran parte agli operai civili dell’Arsenale tarantino sono 191 le patologie legate all’amianto: 97 casi di cancro, suddivisi in 55 mesotelioma, 28 tumori polmonari, 14 tumori in altre sedi e 94 casi non tumorali, asbestosi, placche, ispessimenti. Una situazione preoccupante che trova conferma purtroppo anche per il personale militare con 621 casi di mesotelioma per il settore difesa militare come riferito nel V Rapporto del Registro Nazionale Mesotelioma per il periodo 1993- 2012.
Queste le drammatiche conseguenze di un diffuso uso di amianto a bordo di navi e sommergibili ma anche nelle officine degli Arsenali, si legge in una nota diffusa sempre da Contramianto. Nel periodo 1993-2000 risultano smaltite dall’Arsenale di Taranto 600 tonnellate di amianto in gran parte friabile e rimosso dal naviglio militare, nel periodo 1995-2000 per l’Arsenale di La Spezia risultano rimosse 120 tonnellate di amianto dalle unità navali di base nello stabilimento spezzino. Ancora nel 2012 delle 155 navi militari interessate dalla presenza di amianto solo il 20% risultavano bonificate completamente ed il 44% bonificate parzialmente.