Parà morirono in missione Lo stato dopo 48 anni chiede indietro i soldi del funerale

Una delle più grandi tragedie del dopoguerra torna improvvisamente attuale, ma non per rievocazioni alla memoria o celebrazioni di qualche tipo, nulla di tutto questo, bensì per una richiesta risarcitoria dello stato italiano nei confronti di  una delle famiglie di un militare.

ll’epoca (era il 1971) un C130 con a bordo 46 parà della Folgore e 6 militari inglesi,  durante un’ esercitazione si inabissò improvvisamente nel mare di fronte a Livorno. Morirono tutti. Non venne mai fornita una spiegazione ufficiale dell’accaduto, non furono mai svelate le cause di  quell’incidente.

Oggi, da quanto si apprende da un servizio del Tg1 , pare che ad alcuni familiari delle vittime sia stata imposta una richiesta risarcitoria delle spese funerarie e degli indennizzi ricevuti in questi anni, compreso il costo delle bare . Tutti  quei militari morti per la patria, non vennero mai riconosciuti vittime del dovere,  vennero letteralmente dimenticati e ,a quanto pare,  oggi l’unica istituzione che si è ricordata della loro breve esistenza, chiede soldi ai familiari.

“In una recente sentenza della Cassazione – dichiarano al Tg1 due sorelle di un militare morto – ci sono stati negati gli indennizzi destinati ai familiari delle vittime del dovere”.

Non solo – sostengono i parenti della vittima – “Dovremo anche restituire quanto percepito in questi anni, comprese le somme spese dallo Stato per i funerali e addirittura per il feretro che custodisce le spoglie di Giuseppe”, perché sarebbero soldi percepiti indebitamente.

In buona sostanza, oggi lo Stato ci chiede indietro tutti gli indennizzi che abbiamo ricevuto”.

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