Poliziotto Penitenziario suicida: per i sindacati è una vera e propria strage!

Ennesimo suicidio tra le divise. Una scia di sangue infinita che continua inesorabilmente a mietere vittime. I sindacati della Polizia Penitenziaria li definiscono ” Aberranti episodi senza fine”!

Questa volta a compiere l’insano gesto è stato un agente della Polizia Penitenziaria.Ha puntato la pistola alla tempia e ha premuto il grilletto! Un colpo secco mentre era solo in casa, senza evidenti motivi , senza un perché. I colleghi dell’Istituto Minorile di Catanzaro lo stavano aspettando per il cambio, ma non vedendolo arrivare hanno provato a contattarlo, inutilmente.

Una telefonata ai parenti ha messo in moto la macchina delle ricerche, ma quando alcuni familiari sono giunti nella sua casa, il Poliziotto 50enne era ormai privo di vita. Il dramma si è consumato nel primo pomeriggio dello scorso venerdì a Catanzaro lido . L’uomo era sposato ed aveva una figlia.



Pasquale Baiano e Roberto Magro, Coordinatore Nazionale per la Giustizia minorile e Segretario Regionale Calabria del Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria , hanno espresso la piena solidarietà alla famiglia del collega. Un gesto inspiegabile che merita solo rispettoso silenzio e seria riflessione, per un uomo, un padre, un poliziotto che lascia una moglie e una figlia. Quanto sta accadendo è una vera e propria strage che da tempo denunciamo a gran voce su vari fronti. Aberranti episodi senza fine! Serve una mobilitazione in tutto il paese e noi non possiamo e non dobbiamo rimanere spettatori di questi episodi che ci lasciano amarezza e rabbia.

Francesca Beneduce (Osservatorio Nazionale)- ha espresso la propria vicinanza alla famiglia ed ai colleghi del poliziotto penitenziario.
In queste ore veniamo raggiunti dall’ennesima notizia di suicidio di un appartenente alla polizia penitenziaria di Catanzaro Lido, le circostanze sono ancora oscure. Il fatto certo, è che una vita ha deciso di troncare il proprio percorso. L’Osservatorio Nazionale peri i diritti e la salute dei militari e delle Forze dell’Ordine è vicino al dolore della famiglia e dei colleghi della polizia penitenziaria.



A rendere nota la vicenda è stata la Segretaria Generale Aggiunta della Cisl Fns Calabria, Emanuela Elia: “Sembra davvero non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti alla Polizia penitenziaria” . Nonostante non ci siano al momento elementi per mettere in relazione la decisione di suicidarsi con l’attività svolta: “è luogo comune pensare che lo stress lavorativo sia prerogativa solamente delle persone ‘deboli e indifese’, mentre colpisce anche le ‘cosiddette professioni d’aiuto’ , dove gli operatori sono costantemente esposti a situazioni di stress”. L’Amministrazione non può continuare a tergiversare su questa drammatica realtà, servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo”.

PRECISAZIONE

Riceviamo e pubblichiamo

Preme precisare, e per tanto se ne chiede la rettifica, che le dichiarazioni della Segretaria Generale Aggiunta della CISL FNS Calabria, Emanuela Elia sono esattamente identiche a quelle di Donato Capece segretario generale del SAPPE contenute in un comunicato stampa diffuso in occasione di un’analoga tragedia, accaduta qualche mese prima a Milano e consultabile all’indirizzo https://www.poliziapenitenziaria.it/un-altro-agente-di-polizia-penitenziaria-suicida-a-milano/ –

 





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