Quell’onore da restituire ai giovani militari massacrati da Cadorna

La controversa figura del generale Luigi Cadorna, noto non solo per la sconfitta di Caporetto e per aver gettato sui suoi soldati la colpa esclusiva dell’esito della battaglia, ma anche per le centinaia e centinaia di esecuzioni sommarie autorizzate e incoraggiate come “esempio” per le truppe, potrebbe subire un definitivo colpo mortale, è proprio il caso di dirlo, tanto da dover modificare rapidamente la generosa toponomastica che vede in tutta Italia numerose vie e piazze dedicate a questo personaggio.

Giace infatti in Parlamento, dopo essere stato approvato alla Camera, un disegno di legge (primo firmatario l’ex sottosegretario Gian Piero Scanu) che punta a riabilitare i militari delle forze armate che nel corso della Prima Guerra Mondiale sono stati ingiustamente condannati a morte, ragazzi quasi sempre giovanissimi che finirono davanti al plotone di esecuzione per semplici reati contro la “disciplina militare”, accusati senza prove di tradimento o viltà davanti al nemico.

Pochi sanno che il regolamento di disciplina dell’esercito italiano era uno dei più repressivi al mondo per l’epoca. Così, durante la “grande guerra” furono processate 325.527 persone (civili compresi) con condanne che colpirono il 60 per cento degli imputati. 4.028 le richieste di pena capitale, 750 sentenze eseguite a cui occorre aggiungere circa 350 condanne a morte eseguite senza processo, attraverso decimazioni e esecuzioni sommarie.

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