Ucciso per nascondere una prova di forza psicofisica finita in tragedia. È la principale pista battuta dalla procura civile che indaga sulla morte di Tony Drago, trovato cadavere nel piazzale della caserma Sabatini il 6 luglio del 2014, con la certezza di essere davanti a un omicidio volontario.
Una svolta maturata dopo le conclusioni dei periti del gip, che hanno sostenuto come qualcuno abbia spezzato la schiena del ragazzo saltandoci sopra mentre faceva le flessioni e abbia scelto di ucciderlo con una badilata, poi inscenando un suicidio nella speranza di nascondere il terribile errore.
Il pubblico ministero Alberto Galanti, inizialmente propenso a preferire la tesi del suicidio, ora sposa la stessa linea della procura militare, che procede alla ricerca dei colpevoli tra i commilitoni ritenendoli autori di un assassinio.
Leggi tutto, clicca QUI