Radiato dall’Aeronautica con firma falsa di Pertini-33 anni dopo ottiene giustizia

Era falsa la firma del presidente della Repubblica Sandro Pertini nel decreto presidenziale di radiazione dalla Forza Armata Azzurra. Qualcuno firmò al suo posto. L’allora Capitano Pilota dell’Aeronautica Militare Mario Ciancarella dovette lasciare il suo impiego, senza se e senza ma . Era il 1983.

Dopo 33 anni, il tribunale di Firenze ribalta tutto, la rivelazione si è avuta soltanto oggi tramite l’associazione `Rita Atria´ della quale Ciancarella  è fondatore. Questa la comunicazione rilasciata :

L’Associazione Antimafie Rita Atria con orgoglio, da 22 anni (da quando è stata fondata), lotta accanto a Mario Ciancarella senza mai retrocedere di un solo passo. Nonostante tutto e tanti, troppi “consigli”. Oggi, il Tribunale Civile di Firenze ha confermato i dubbi del Capitano Ciancarella (e anche i nostri): la firma del Presidente Pertini che compare sul quel decreto e’ un volgare falso. Tanto e’ stato accertato sulla base di due perizie – una di parte ed una disposta dal Magistrato – che hanno potuto rilevare come il falso sia tanto evidente quanto eseguito con assoluta approssimazione. 

Mario Ciancarella fu “anche” uno dei fondatori del Movimento Democratico dei militari e fu convocato al quirinale insieme a Sandro Marcucci e Lino Totaro direttamente dal presidente Sandro Pertini e, da quanto si dice, da quella convocazione, Pertini venne messo a conoscenza di molte ” vicende oscure” del mondo militare di quell’epoca .

Per questi motivi e per il fatto di essere stato contattato dal Maresciallo Mario Alberto Dettori, radarista di Poggio Ballone nella tragica notte di Ustica, che gli rivelò i retroscena dell’abbattimento del DC9 con la frase  “Capitano siamo stati noi…” “Capitano dopo questa puttanata del Mig libico“… divenne talmente scomodo da indurre qualcuno a falsificare la firma del presidente Pertini nel decreto presidenziale, riuscendo a farlo radiare dalla Forza Armata.

Mario Ciancarella impiegò nove anni per ottenere una copia di quel documento , oggi, dopo 33 anni, potrebbe aver finalmente trovato giustizia

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