Trieste, il giudice annulla la multa del carabiniere in borghese

Accolto il ricorso di un’automobilista sorpresa mentre utilizzava il cellulare: «Chi opera in strada deve indossare l’uniforme e intimare l’alt con chiarezza»

TRIESTE Quando aveva ricevuto la busta con la contravvenzione aveva pensato ad uno scherzo. Nessuno l’aveva fermata mentre era al volante e non aveva nemmeno visto poliziotti o carabinieri ai lati della strada. Ma non era uno scherzo e Maria Teresa R., la protagonista della vicenda, se n’era ben presto resa conto: quella multa era vera ed era stata firmata da un carabiniere che, seppure fuori servizio, l’aveva pizzicata mentre parlava al telefonino, alla guida della sua automobile, lungo il raccordo autostradale.

Vera, verissima la multa, dunque. Vero il verbale. Vero il taglio dei punti della patente. Maria Teresa, però, non si era rassegnata. E, con l’assistenza dell’avvocato Alessandro Tudor, si era rivolta alla magistratura che, adesso, le ha dato ragione: il giudice di pace Francesco Pandolfelli ha infatti sancito che quella contravvenzione è stata assolutamente illegittima.

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