E’ associazione a delinquere finalizzata al peculato militare e ricettazione l’accusa ipotizzata a vario titolo dalla Procura della Repubblica di Latina nei confronti due luogotenenti dell’Aeronautica Militare residenti nel Casertano e di un maresciallo dello stesso Corpo, un altro campano, coinvolti in un’inchiesta su un traffico di pezzi di ricambi di aerei partita da Varese e poi incardinata nel basso Lazio tra magistratura militare e ordinaria.
Al centro della vicenda – raccontata da Il Mattino – la vendita di parti elettroniche e meccaniche di aeromobili militari ufficialmente «dismessi» trafugate e vendute in Italia e all’estero su un mercato parallelo attraverso l’intermediazione del dipendente di una società del settore dell’aviazione civile, anche lui fra gli indagati.
Il pubblico ministero Cristina Pigozzo ha chiuso le indagini preliminari a carico dei militari Augusto Scellino, 53 anni, di Lusciano; Cesario Pecovela, 55 anni di Cesa; Salvatore Caserta, 47 anni, di Frattamaggiore (Napoli) che prestavano servizio presso il 70° Stormo dell’Aeronautica Militare di Latina
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