DAKUK – L’ufficiale curdo apre il fuoco contro le postazioni dei cecchini dello Stato islamico. Sul fronte di Hawjia, l’ultima sacca jihadista dopo Mosul, nel nord dell’Iraq, i tiratori scelti delle bandiere nere hanno centrato in testa un Peshmerga, pochi giorni fa.
L’italiano Alex Pineschi, in tenuta da combattimento, dà una mano ai soldati curdi della 9° brigata, che avvicinano la mitragliatrice pesante montata sul cassone del fuoristrada al vallo, la linea di difesa lunga 36 chilometri a sud di Kirkuk. L’arma si inceppa, ma Alex la sblocca ed il Peshmerga spara, con un secco boato, proiettili da 12,7 millimetri verso le linee nemiche.
Il giovane di 33 anni, che si muove in trincea come un incursore, è un volontario con lo spirito del guerriero, che ha scelto di imbracciare le armi contro le bandiere nere al fianco dei curdi partendo nel 2015 da La Spezia.
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