Comacchio, 7 ottobre 2016 – Per gli indagati «è tutta una grande montatura». Un gesto «goliardico». Uno «sgarro» di qualcuno per «colpire personaggi ben precisi».
Per l’accusa, invece, quei 59 minuti di video girati a gennaio 2011 nellacaserma di Comacchio, con carabinieri «in abiti militari e civili» o «travestiti da donna», dove viene sovrapposta «alla sagoma di Fabio Savi», uno dei killer della Uno bianca
quella «di un ex comandante della Compagnia lagunare», altro non è che una chiara diffamazione pluriaggravata. Imbarazzo, rabbia, ma soprattutto bocche cucite ieri tra i corridoi dell’Arma dopo la notizia data dal Carlino dei 12 militari finiti sotto indagine dalla procura militare di Verona, conclusa il 29 settembre e già notificata alle parti.