10 dei militari dell’Operazione ‘Strade sicure’ che erano giunti nella città veneta a fine maggio stanno per essere trasferiti.
Secondo Palazzo Barbieri, il Governo ha deciso di trasferirli da Verona per destinarli alla sorveglianza del CARA (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) di Caltanissetta.
La reazione dell’amministrazione comunale veronese non si è fatta attendere ed è esplosa una vera e propria polemica. La notizia è stata resa nota lo scorso mercoledì mattina dal vice Prefetto durante il Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica.↓
I militari erano giunti a Verona su richiesta del Sindaco Sboarina, per supportare le altre Forze dell’Ordine durante la fase 2 al fine di presidiare le aree più sensibili, come Porta Vescovo, piazza Pradaval, via dei Mutilati, Arsenale, via Ponchielli e Riva San Lorenzo, a tutela della sicurezza e del decoro pubblico.↓
Intervistato da Verona Sera, il sindaco ha dichiarato: «In un momento così delicato, Verona viene scippata di dieci uomini . Stiamo facendo tutti gli sforzi necessari per ripartire, finalmente stanno tornando i turisti, l’Arena ha dato il via al suo festival e, in questa situazione, il Governo ci toglie anche quelle poche risorse che ci aveva inviato qualche mese fa. Uomini fondamentali per il controllo del territorio e la sicurezza, dato che Verona era già sotto organico. È inaccettabile che si penalizzino le città attente alla sicurezza dei cittadini, per correre ai ripari in maniera emergenziale là dove c’è l’incompetenza di altri».
L’assessore alla Sicurezza Daniele Polato – sempre intervistato dalla medesima testata – invece ha dichiarato:
Siamo davanti ad un Governo schizofrenico che cambia idea da un momento all’altro senza tener conto di quanto si sta facendo.
Invece di tutelare i confini con i blocchi navali e di controllare gli arrivi – sostiene l’assessore – toglie a noi quei pochi uomini che abbiamo perché non sa gestire la questione immigrazione. Lo confermano le numerose fughe dai Cara già registrate nelle settimane scorse. Avevamo chiesto di poter impiegare questi militari sul territorio e nei quartieri, per affrontare le situazioni che ci vengono segnalate dai cittadini e come deterrente. Ancor prima di ricevere una risposta, invece, da Roma hanno pensato bene di privarci di queste risorse fondamentali. Forze che, data la proroga dello stato di emergenza e delle misure per la sicurezza e la salute pubblica, avrebbero dovuto essere incrementate con nuove disponibilità e non di certo spostate altrove».“
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