Resta alta la tensione nelle carceri del VENETO, e nelle Case circondariali di Verona e Vicenza in particolare, e, ancora una volta, agenti di Polizia Penitenziaria restano contusi.
“E’ uno stillicidio continuo il ripetersi di eventi critici contro il personale di Polizia Penitenziaria in servizio”, denuncia il segretario nazionale per il Triveneto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Giovanni Vona.
Il sindacalista spiega: “Sono giorni difficili per il personale di Polizia Penitenziaria della casa circondariale di Verona che negli ultimi giorni sono stati vittime di aggressioni gratuite da parte di detenuti, nello specifico un ispettore è stato vittima subendo un pugno in faccia da parte di un detenuto, un agente in servizio nella sezione detentiva veniva colpito con un schiaffo in faccia da un altro detenuto e l’ultimo, sperando che sia veramente l’ultimo, è accaduto a un sovrintendente che è stato colpito alla testa con bastone della scopa provocandogli un taglio che dopo essere stato portato al pronto soccorso gli hanno messo 5 punti di sutura.
Purtroppo, il timore di tutto il personale di Polizia Penitenziaria è quello che quanto prima si rischia veramente a subire qualche rivolta con conseguenze molto gravi per l’incolumità del personale.
Diamo tutta la nostra vicinanza ai colleghi che sono stati vittime di aggressioni”. Ma Vona da notizia di un’altra aggressione, avvenuta nel carcere di Vicenza: “Ieri mattina un detenuto ha aggredito due colleghi che hanno riportato uno cinque e l’altro tre giorni di prognosi. Tutto nasce perché doveva essere tradotto per motivi processuali, ma ha preferito aggredire i colleghi”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime vicinanza e solidarietà ai poliziotti di Verona e Vicenza e torna a denunciare la realtà delle carceri: “La situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto.
Auspichiamo in un celere intervento di questo Governo sulle continue aggressioni al personale oramai all’ordine del giorno”.
E si rivolge in particolare al Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: “Al Sottosegretario Ostellari, che ha la delega per i detenuti, rinnoviamo l’invito ad incontrare il SAPPE per affrontare i temi che sono nella sua delega, cioè i detenuti, malati psichiatrici, riorganizzazione istituti, media sicurezza.
Ma chiediamo anche l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.
Per questo, il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria non esclude clamorose forme di protesta dei poliziotti: “perché ormai il tempo delle interlocuzioni è finito: in questi ultimi anni ci siamo recati in ogni istituto di pena del Paese, per adulti e minori, abbiamo pazientemente ascoltato il personale, abbiamo scritto e riscritto alle varie Autorità competenti, ma ci rendiamo conto che chi di dovere non ha ancora intrapreso le iniziative che abbiamo richiesto e che ci aspettavamo”.
Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE