di Daniela Scano
Ci sarebbero stati un luogotenente dei carabinieri e i suoi familiari, ma anche altri testimoni scomodi, nel mirino dei sette militari della compagnia di Bonorva finiti sotto inchiesta per un presunto piano di vendette private sventato dalla Procura.
Stando alla ricostruzione del pm, il gruppo di uomini in divisa progettava di mettere nei guai con false accuse un carabiniere che con la sua relazione di servizio, nell’ottobre del 2014, fece scattare l’inchiesta su un tentato arresto che è stato rubricato dal magistrato come tentato sequestro di persona, falsità ideologica e lesioni personali.