L’uccisione di Vanessa Guillen, soldatessa in forza nell’ Armeria della base americana di Fort Hood, non sembra placarsi e sta costringendo la politica ad adottare azioni senza precedenti.
Alla base delle accuse ci sarebbe il trattamento riservato alle soldatesse di origine latina, come Vanessa, di soli 20 anni, scomparsa da un paio di mesi senza lasciare traccia. Poco dopo la scomparsa, avvenuta 22 aprile 2020, furono ritrovati i documenti e vari oggetti personali nella sua abitazione.
Iniziarono le indagini e gli inquirenti scoprirono che la donna era stata minacciata più volte da un sergente. Aveva raccontato tutto alla sua famiglia, ma non voleva denunciarlo per paura di ripercussioni negative sul lavoro.
Il 13 giugno 2020 ,dopo un periodo di parziale quiete, centinaia di persone si sono radunate davanti la base militare di Fort Hood per protestare contro la mancanza di informazioni sul caso, costringendo le autorità a rilasciare molteplici interviste.
Dopo due mesi e una ricompensa di 75mila dollari per chi avesse fornito notizie sulla ragazza, i probabili resti in avanzato stato di decomposizione di Vanessa sono stati ritrovati in un cantiere da alcuni operai. Dopo il ritrovamento, la polizia di Killeen si è presentata in casa di Aaron David Robinson, indicandolo come l’ultimo militare ad aver visto Vanessa prima della scomparsa. Alla vista degli agenti, l’uomo si è ucciso con un colpo di pistola alla testa.
Poco dopo è stata posta in stato di fermo Cecily Anne Aguilar, moglie di un altro militare della base di Fort Hood, che aveva avuto contatti con il militare che si era appena ucciso. La donna ha confessato di aver aiutato Robinson ad occultare il cadavere di Vanessa. Dalle rivelazioni della donna, sembra che Vanessa sia stata uccisa a colpi di martello nell’ Armeria della base dall’uomo e poi trasportata all’esterno dai due. Le indagini non sono ancora concluse e questa vicenda di assurda ed ingiustificata violenza sta facendo interrogare la politica americana sulle eventuali azioni da intraprendere a difesa delle soldatesse vittime di ingiustizia.↓
Dal giorno della scomparsa di Vanessa Guillen ad oggi, il caso ha assunto carattere nazionale e la deputata Sylvia Garcia , nel cui distretto risiede la famiglia Guillén, si è impegnata a cercare giustizia e ad attuare il cambiamento per prevenire ulteriormente le molestie sessuali e le aggressioni nell’esercito.↓
A gettare altra benzina sul fuoco ci ha pensato un ufficiale dell’ Aeronautica americana, il Tenente colonnello Betsy Schoeller, che sul proprio profilo ha pubblicato la seguente frase:
State scherzando, vero? Le molestie sessuali sono il prezzo dell’ammissione delle donne nel buon club dei ragazzi . Il commento è stato eliminato quasi subito, ma era già stato condiviso diventando virale. Ora la donna rischia la cattedra da insegnante presso l’Università del Milwaukee, in Wisconsin. Contro di lei è stata lanciata una petizione su Change.org .
Poco dopo la scomparsa della Guillen era stato creato un sito web, sul quale veniva raccontato chi fosse e si chiedeva l’aiuto di tutti per capire dove fosse finita. Dopo il ritrovamento del corpo, sul sito sono state programmate conferenze per cercare la verità . La vicenda è finita in tv nel programma Crime Stories e sarà mandata in onda nei prossimi giorni.
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