Ecco una bomba ad orologeria già innescata, però l’uranio sporco non c’entra. È una strage silenziosa, quasi invisibile. Eppure le evidenze sono sotto gli occhi di tutti. Conti alla mano i militi tricolore fanno meno iniezioni vaccinali di neonati, bambini, e adolescenti italiani sani. Non ci credete? Date un’occhiata al protocollo standard della NATO. Ben insabbiato nell’archivio del ministero della Difesa tricolore giace un dossier su quasi 5 mila (numeri in aumento) soldati italiani gravemente ammalati per cause di servizio, mentre tanti altri di loro sono passati a miglior vita.
Il database dell’Osservatorio Epidemiologico della Difesa registra quasi tutto. Non si tratta di ferite di guerra, ma di iniezioni letali inflitte dal protocollo vaccinale militare. Peraltro in svariati tribunali seguitano ad accumularsi le sentenze civili di condanna dei ministeri della Difesa e della cosiddetta “Salute”, anche a causa delle vaccinazioni multiple inflitte agli individui in divisa.
Allora perché, di fronte a tanta evidenza scientifica e giudiziaria per i giovani che indossano la divisa nonché all’assenza di qualsivoglia epidemia o pandemia, il telecomandato (dall’estero) governo Gentiloni pretende di annichilire neonati, bambini e adolescenti sani che vantano fragili difese immunitarie? Perché due pesi e due misure se la legge almeno nominalmente è uguale per tutti?