L’ufficiale in audizione ha detto che i militari impegnati nelle missioni all’estero «sapevano dei rischi». Il presidente Gian Piero Scanu (Pd): «Lei è male informato o mente, la realtà emersa è opposta» Continua ↓
Le parole pronunciate nel corso di una intervista al Tg2 avevano fatto saltare sulla sedia i componenti della commissione parlamentare Uranio impoverito. Secondo il generale Carmelo Covato, i militari in missione all’estero, nel caso specifico nei Balcani, erano a conoscenza dei rischi per la salute legati all’utilizzo dell’uranio impoverito. Sapevano cioè di potersi ammalare di gravissime patologie che possono portare alla morte.Continua ↓
Un istante dopo avere ascoltato quella intervista, la Commissione presieduta dal deputato Pd Gian Piero Scanu, ha deciso di convocare in audizione il generale Covato, già sentito nella stessa sede il 18 gennaio 2017. L’alto ufficiale ricopre l’importante incarico di direttore del servizio di vigilanza, prevenzione e protezione dello Stato Maggiore dell’Esercito: il suo è dunque un ruolo apicale.Continua ↓
Giovedì mattina Covato sotto giuramento ha ribadito il contenuto dell’intervista. Smentendo quanto alla stessa commissione era stato detto qualche mese fa dal colonnello Pietro Lo Giudice del Coi, Comando operativo di vertice interforze. Leggi tutto, clicca QUI