Un militare di cui si conoscono solo le iniziali M.M. ed una crudeltà davvero unica . L’uomo , un 46enne di un paesino in provincia di Roma oltre ad uccidere un cucciolo di pastore maremmano, avrebbe minacciato di morte gli animalisti che avevano organizzato una fiaccolata in ricordo di quel cucciolo ucciso con un colpo di balestra.
La vicenda risale al 2013, ma soltanto ora la giustizia italiana ha espresso il proprio verdetto.Per il militare è arrivata la condanna. Una multa di 500 euro e un risarcimento danni alla presidentessa dell’associazione Incrociamo le zampe di mille euro.
Da quanto si apprende da tusciaweb, il militare avrebbe addirittura usato profili falsi su Facebook minacciando chiunque amasse i cani. In uno dei suoi profili fake si legge:
‘’Quel cane rompeva le palle e basta e qualcuno l’ha spedito sotto terra’’. ”Avete rotto le scatole con questi cani… sto spendendo 12mila per fare un muro intorno casa alto metri, in modo tale da non vedere più certe facce di merda e di non sentire più la loro puzza…”. continuando : ”A me piace fare pulizia ogni tanto…sul serio però e non con i commenti Facebook…chi lo sa…quando finiranno queste strane uccisioni di cani? Che succederà la prossima volta? Forse i cani a morire saranno due e non uno”.
Per uccidere il cucciolo, sarebbe stato usato un dardo coi puntali per la caccia agli animali. La freccia avrebbe trapassato la bestia a velocità elevatissima. Un dardo con la cuspide quadrangolare, vietata per la caccia in Italia , reperibile sul mercato clandestino.
Da questa sentenza arriva l’ennesima conferma che su Facebook non si può fare e dire tutto ciò che si vuole.