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Tutti contro la Trenta. La Procura Militare apre un fascicolo. Lei lascia l’alloggio. E gli altri?

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Nel paese in cui una città come Venezia si allaga sistematicamente nei decenni e si fanno le collette alla modica cifra di due euro per sms, l’opinione pubblica viene distolta con delle notizie tipo quella sull’alloggio di servizio dell’ ex Ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

Potrebbe anche darsi che suddetto alloggio non sia stato assegnato equamente, anche se non vogliamo nemmeno pensare una cosa del genere , così come sarebbe fortemente auspicabile che l’ ex ministro ed il marito riconsegnino quanto prima l’abitazione , giusto per porre fine alle polemiche, poiché i 90 giorni di tempo per lasciare l’alloggio dovrebbero scadere il  prossimo 5 dicembre ( Il periodo dei 90 giorni è concesso a tutti i militari italiani che perdono il diritto a poter fruire di un alloggio demaniale ASI e AST)  .

Sono infatti le dichiarazioni dello stesso ex Ministro a radio 24 che dovrebbero porre fine a tutte le discussioni: “Mio marito, pur essendo tutto regolare, ma sentendosi in imbarazzo, per salvaguardare la famiglia ha presentato istanza di rinuncia per l’alloggio”.  “Lasceremo l’appartamento nel tempo che ci sarà dato per fare un trasloco e mettere a posto la mia vita da un’altra parte. Sono una cittadina come gli altri, chiedo e pretendo rispetto”. “Ho sempre rispettato le regole” “La vicenda è stata strumentalizzata, ma io mi sono attenuta alle regole”, “La mia faccia è pulita, non smetto di fare politica e di essere del Movimento s Stelle.

Quindi l’indignazione di massa pare debba trovare altri capri espiatori, ma la cosa che ci lascia più perplessi, è che la stessa indignazione non si registra per chi occupa la stessa tipologia di appartamenti, più o meno sfarzosi, senza averne il benché minimo titolo.

In questa bizzarra questione sembra che tutti si siano dimenticati che per ottenere un alloggio di quel tipo, bisogna avere dei titoli. Tra l’altro le dichiarazioni della Trenta a radio capital hanno gettato altra benzina sul fuoco:

Non c’è nessun privilegioperché mio marito ne ha diritto. Sta nella legge“. La mia coscienza è completamente a posto” . “Il Movimento – si interroga la Trenta – pensa alla sostanza o alla forma? “Aggiungendo: “Capisco che il Movimento voglia lottare contro i privilegi, ma questo non lo è”.

Né consegue che la confusione è massima, poiché, nel caso di specie, è il titolo che dà luogo al privilegio.

Comunque non sta certo a noi giudicare se ciò che sostiene l’ex ministro sia più o meno corretto, la diatriba è interna ai 5 Stelle e allo studio della Procura Militare, ma di certo lo stesso trattamento dovrebbe essere riservato a molti altri  “inquilini” di alloggi del demanio Difesa privi di un qualsiasi titolo per possedere un appartamento del genere, ma che ne hanno possesso in barba alle leggi dello stato. Continua↓


Attualmente ci sono migliaia di alloggi della Difesa occupati senza che gli occupanti ne abbiano alcun titolo, i cosìddetti “SINE TITULO“, e tra questi, in alcuni casi, potrebbero non esserci nemmeno più i militari ad occupare questi alloggi, ma parenti dei parenti di quei militari che erano riusciti ad ottenere un’ assegnazione per motivi di servizio e che magari sono morti di  vecchiaia, una sorta di testamento farlocco con i beni dello stato. Perchè l’occupazione di questi alloggi non indigna nessuno?

IL CASO TRENTA  E LA PROCURA MILITARE


Avevamo già trattato la vicenda relativa all’alloggio di servizio dell’ Ex Ministro della Difesa ( clicca QUI)  e la Procura militare della Repubblica di Roma non aveva  perso tempo ad aprire un fascicolo d’indagine “modello 45” per accertare eventuali profili di sua competenza in relazione alla vicenda .

E’ stato il procuratore militare Antonio Sabino a dichiararlo ieri all’ANSA, sottolineando che è soltanto un “atto dovuto” causato dalle notizie di stampa. Al momento quindi non risulterebbero indagati.

“Faremo tutti gli accertamenti del caso per sgomberare ogni dubbio – ha spiegato il procuratore –  anche da un punto di vista amministrativo”. Al momento si tratta di una indagine di puro carattere conoscitivo ha concluso.

Non ci resta che attendere l’esito delle indagini quindi, auspicando magari che vengano avviate le stesse indagini su tutto il resto del demanio della Difesa in affitto , come ad esempio sui SINE TITULO. Basti pensare che lo scorso maggio era stato proprio uno dei cinque stelle, il parlamentare Luca Frusone, a presentare una mozione volta ad ottenere  iniziative per trasformare gli alloggi di servizio (ASI) in alloggi di servizio gratuiti connessi all’incarico ASGI . Con questa tipologia di incarico, nell’ Arma dei carabinieri tutti questi problemi non sussistono. Una volta che cessi dall’incarico, riconsegni l’alloggio.

In questo modo si eliminerebbero i rischi di nuovi sine titulo, al fine di contenere, se non eliminare del tutto per il futuro, il fenomeno. ( Visualizza la mozione QUI)

Tra l’altro , pare doveroso segnalare il servizio di Striscia la Notizia di ieri sera circa gli alloggi della Difesa siti nel comune di Fontana Liri. Detto comune rivendica l’ammanco di diverse centinaia di migliaia di euro non pagate negli ultimi 26 anni, come invece disposto dalla Cassazione. L’inviato di  Striscia al termine del servizio ha intervistato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini . A detta del Ministro, il pagamento avverrà entro il 31 dicembre 2019. Sarà vero? ( Per visualizzare la puntata di Striscia clicca QUI) .




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