Per un militare delle Forze Armate il doppio lavoro si configura come truffa allo Stato, a meno che il secondo lavoro non sia compatibile con l’impegno nel proprio corpo. Il Testo Unico sull’Impiego Militare lo vieta, anche perché i pubblici dipendenti sono al servizio della nazione.
Il caso di un dipendente della Guardia di Finanza impegnato nel controllo tributario e assunto da uno studio privato di consulenza tributaria è esemplare di come le competenze della polizia giudiziaria siano tanto appetibili per studi tecnici e commerciali, quanto assolutamente incompatibili.
Il conflitto di interessi è sempre possibile per un lavoratore dello Stato, per questo motivo la PA prevede che un secondo impiego sia permesso solo previa autorizzazione dell’Amministrazione competente e solo se non ne risente la qualità del servizio erogato.
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