NSM è anche su TELEGRAM . Per saperne di più, clicca QUI
MOSCA – Si è suicidato il pilota militare ucraino che fu accusato dalla Russia di aver abbattuto, nei cieli dell’Ucraina nel 2014, il volo della Malaysian Airlines Mh17 fra Amsterdam e Kuala Lumpur, con 298 persone a bordo, due terzi dei quali cittadini olandesi. Lo scrivono i media ucraini, citando la polizia, e internazionali.
Il capitano Vladislav Voloshin, 29 anni – che all’epoca del conflitto in Ucraina colpiva le posizioni dei ribelli filorussi nel Dombass ed è considerato un eroe nazionale – ha sempre negato l’accusa russa.
Gli inquirenti olandesi sul disastro aereo conclusero che il Boeing 777 fu colpito ad alta quota da un missile russo antiaereo terra-aria Buk. E Mosca, contro la versione ufficiale di Kiev che ad abbatterlo fossero stati da terra i ribelli filorussi o unità militari russe in territorio ucraino con una batteria di missili Buk, additò Voloshin, accusandolo di aver lanciato un missile aria-aria dal suo caccia Sukhoi Su-25.
L’uomo di recente era passato dai voli operativi alla direzione dell’aeroporto Mikolaiv, vicino al Mar Nero, da dove, secondo la polizia ucraina, si è sparato un colpo.
La polizia di Mikolaiv descrive la sua morte come «suicidio», ma l’indagine, secondo la stessa polizia, viene condotta sotto la fattispecie di «omicidio premeditato».