La spesa per la difesa in Italia sta aumentando a un ritmo costante, ma è improbabile che Donald Trump si dichiari soddisfatto.
E’ quanto si apprende da un articolo di Defence News a firma di Tom Kington. A poche settimane dal ritorno di Trump alla Casa Bianca, l’Italia resterebbe uno dei pochi paesi della NATO a non spendere il due percento del PIL per la difesa, obiettivo prefissato già dieci anni fa.
Quest’anno l’Italia spenderà 29,18 miliardi di euro (30,89 dollari)- Un aumento notevole rispetto ai 27,75 miliardi di euro spesi lo scorso anno, ma questa cifra rappresenta solo l’1,54 per cento del PIL.
Malgrado le stime al ribasso contenute nel documento sul bilancio della difesa, questo mese il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha invertito la previsione, garantendo un aumento della spesa dell’1,57% del PIL nel 2025, dell’1,58% nel 2026 e dell’1,61% nel 2027.
Si tratta di un aumento costante che tuttavia non ci avvicina ancora all’obiettivo del due per cento.
Secondo Giorgetti «malgrado il costante aumento dei finanziamenti, l’obiettivo del due per cento del PIL richiesto dalla Nato è molto ambizioso».
Nel 2014 solo tre membri della NATO spendevano il due percento del PIL per la difesa, oggi invece sono in 23 ad averlo raggiunto e soltanto in otto, tra cui l’Italia, non ci sono ancora riusciti.
Durante la campagna elettorale di febbraio – continua l’articolo di Defence News – Donald Trump avrebbe detto: “Uno dei leader di un paese alleato mi ha chiesto ‘Se non paghiamo e veniamo attaccati dalla Russia, ci proteggerete?’Io ho risposto: ‘Non avete pagato, non vi proteggeremo. Incoraggerei i russi a fare qualsiasi cosa vogliano con voi”.
Nel 2018, sempre Trump avrebbe ipotizzato il raddoppio al 4% della quota di spesa del PIL per i paesi membri della NATO. Ipotesi sostenuta in parte dal nuovo Segretario generale della NATO Mark Rutte : “Dovremo spendere di più… Sarà molto più del due percento. Voglio essere chiaro su questo” ha sottolineato durante un intervento.
A difesa del record di spesa dell’Italia, vi è il numero di programmi di appalti attualmente in corso. Da una dichiarazione di Andrea Margelletti, direttore del think tank Centro studi internazionali di Roma. si apprende che l’Esercito Italiano sta acquistando oltre 1.000 nuovi veicoli corazzati da combattimento , la marina sta acquistando cacciatorpedinieri e l’ aeronautica sta acquistando 25 F-35 e 24 Eurofighter, nonché degli aerei da attacco elettronico Compass Call”,
“Sono il primo a criticare sostiene Margelletti – ma stiamo spingendo fortemente per l’aumento della spesa. Il nostro paese sta fornendo batterie di difesa aerea all’Ucraina e ne sta acquistando altre, ha navi che proteggono le navi mercantili nel Mar Rosso e fa parte di un gruppo di difesa ai margini dell’Europa. Tutto ciò ha un costo e credo che gli Stati Uniti possano ritenersi soddisfatti di ciò che l’Italia sta facendo”
Margelletti ha anche elogiato il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto per aver migliorato la “prontezza al combattimento” dei soldati italiani.”Poi citando la Polonia, che ha ora portato la spesa per la difesa a oltre il quattro percento del PIL, ha detto: “La Polonia avrà ora quattro diversi tipi di carri armati, il che è un incubo logistico. Si tratta di spendere meglio, non sempre di più”.