Prestazioni di lavoro straordinario rese nel periodo 2022-2023 da parte del personale della Polizia di Stato, 16 mesi ancora da pagare.
A seguito della nota di sollecito del SILP CGIL del 5 maggio u.s., codesto Dipartimento ha disposto il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario rese in eccedenza ai limiti mensili nel – solo – periodo gennaio – aprile 2022, a fronte di un dovuto ai colleghi di ben 16 mensilità.
Un provvedimento economico assolutamente insufficiente, che ci lascia insoddisfatti e che ha lasciato l’amaro in bocca a migliaia di lavoratrici e lavoratori di polizia che su quei proventi facevano e fanno affidamento per soddisfare primarie esigenze familiari, alla luce di una retribuzione fissa modesta e un potere d’acquisto compromesso a causa dell’aumento dell’inflazione e dei prezzi di beni e servizi, unitamente al mancato rinnovo del contratto di lavoro.
Ancora una volta ci ritroviamo, quindi, a portare all’attenzione di codesto Ufficio l’annosa e non più rinviabile questione degli inaccettabili ritardi nel pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario rese dal personale della Polizia di Stato oltre il monte ore assegnato agli Uffici/Reparti, ovvero oltre le canoniche 55 ore pro capite, a decorrere dal mese di gennaio 2022: condizione che interessa operatori di tutti gli Uffici di Polizia e, in particolare, quelli appartenenti ai Reparti Mobili, Reparti Prevenzione Crimine, Squadre Cinofile, Nuclei Artificieri, Uffici Scorte e Squadre Mobili.
Operatori sottoposti a gravosi prolungamenti dell’orario di lavoro ormai per i servizi più variegati: dall’ordine pubblico per l’immigrazione, le manifestazioni, eventi di varia natura, all’attività di controllo del territorio, ai servizi antiterrorismo, alle indagini sulla criminalità diffusa e organizzata…
Siamo stanchi di ascoltare dichiarazioni di attenzione da parte del Governo alla categoria dei Poliziotti, quando poi, sul versante del pagamento tempestivo delle prestazioni di lavoro straordinario, non si vede traccia!
Certo non possiamo attendere la prossima legge di bilancio – i cui effetti andranno in vigore con l’anno nuovo – per vedere corrispondere quanto dovuto ai colleghi… Semmai l’auspicio è che il prossimo provvedimento finanziario preveda anche uno specifico stanziamento – strutturale – in tal senso.
Siamo di fronte ad una situazione ormai non più sostenibile, in cui il cronico posticipo delle rimunerazioni, che dovrebbe rappresentare l’eccezione, ahinoi – a causa anche delle risicate risorse economiche di cui dispone il Dipartimento della P.S. – ha assunto per chi ha responsabilità di governo le sembianze della “normalità, destinando agli operatori di polizia i dovuti emolumenti a “a singhiozzo”, accumulando a oggi un ritardo di 16 mesi per lo straordinario.
Non è tollerabile che a un operatore di polizia da una parte lo si obblighi – per legge – a prestare attività lavorativa oltre l’orario ordinario di servizio, senza possibilità di esimersi, dall’altra non si provveda mensilmente al pagamento di quanto dovuto.
Urge un intervento risolutorio della grave situazione rappresentata, che rischia di minare la serenità, anche economica, di chi è chiamato ad assicurare giorno e notte il mantenimento della sicurezza pubblica dei cittadini.
Certi dell’attenzione che verrà prestata al contenuto della presente, rimaniamo in attesa di cortese riscontro. Cordiali saluti,
IL SEGRETARIO NAZIONALE (Mario ROSELLI)