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STATALI, I PRIMI PRESTITI IN ARRIVO A FINE MESE PER ANTICIPARE IL TFS

https://banchedati.corteconti.it/documentDetail/SICILIA/SENTENZA/152/2020

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19 agosto 2023 1° Lgt. in pensione PISTILLO Antonio

Sono in arrivo le prime erogazioni dei prestiti dell’Inps, al tasso agevolato dell’1% ed a condizione che il pensionato sia iscritto al Fondo della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, per gli statali cessati dal servizio che hanno chiesto all’istituto l’anticipo del Tfs, in quanto i tempi di lavorazione delle domande richiedono circa 180 giorni. Attenzione però perché le risorse a disposizione dell’Inps per questi anticipi sono limitate.

 

Nel frattempo la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 130 pubblicata il 23 giugno 2023, ha stabilito che il differimento della corresponsione dei trattamenti di fine servizio (TFS), spettanti ai dipendenti pubblici alla cessazione dell’impiego per raggiunti limiti di età o di servizio, si pone in contrasto con il principio della giusta retribuzione sancito dall’art. 36 della Costituzione., di cui tali prestazioni indennitarie costituiscono una componente.

Come ha già avuto modo di sottolineare in precedenza la Consulta, tale principio si sostanzia non soltanto nella congruità dell’ammontare concretamente corrisposto ma, altresì, nella tempestività’ dell’erogazione. Scopo precipuo dell’emolumento in discorso, ricorda la Corte, è quello di sopperire alle peculiari esigenze del lavoratore in una particolare e più vulnerabile stagione dell’esistenza umana (Corte Cost. n. 159/2019).

In sintesi, la sentenza del 2023 ribadisce quanto sancito dalla Consulta già nel 2019 e in conseguenza della totale inerzia dei Governi Conte e Draghi, il Tar Lazio ha posto, con riferimento all’art. 36 della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale in merito agli artt. 3, comma 2, del d.l. n. 79/1997 (differimento) e 12, comma 7, d.l. 78/2010 (dilazione). A tal proposito, è opportuno precisare che, contrariamente al comune convincimento, il differimento e la dilazione del Tfs non sono imputabili al governo Monti, come è facilmente intuibile dagli anni in cui tali provvedimenti sono stati generati.

Inoltre, pur dichiarando inammissibili le questioni di legittimità costituzionale in merito alle sopracitate norme, la Consulta evidenzia che non tollerabile l’eccesivo protrarsi dell’inerzia del legislatore, considerando, in particolare, l’invito rivolto al medesimo con la precedente sentenza n. 159/2019 con cui erano state segnalate le criticità della normativa vigente e chiede al legislatore di individuare i mezzi e le modalità di attuazione di un intervento riformatore che tenga conto degli impegni assunti nell’ambito della precedente programmazione economico-finanziaria e del notevole impatto finanziario.

Al fine di semplificare il più possibile i costi del prestito dell’Inps e determinare l’effettivo importo della buonuscita a disposizione del pensionato, ecco degli esempi.

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