L’apertura dell’inchiesta giudiziaria gli costò il trasferimento dal comando del reggimento Guide di Salerno e l’abbandono del timone della missione Italbatt 2 in Libano, un calvario che per il colonnello Antonino Palumbo si è chiuso ieri pomeriggio con una sentenza di assoluzione con formula piena, “perché il fatto non sussiste”. A denunciarlo era stata una caporalmaggiore in servizio a Salerno, che lo accusava di averle reso la vita impossibile per vendicarsi del suo “no” a un corteggiamento così pressante da essere divenuto un’autentica persecuzione.
L’alto ufficiale fu prima incriminato dalla procura militare, per ingiurie e minacce aggravate dal fatto di essere state commesse nei confronti di un sottoposto, poi è stata formulata anche l’imputazione di stalking e tutti gli atti sono passati per competenza al tribunale ordinario di Salerno. Tra le accuse della militare quella di essere stata sottoposta a divieti di uscita e orari di lavoro stressanti, e di essere stata ostacolata nella carriera con un ostracismo che le avrebbe impedito di partecipare alla missione di pace all’estero.