Sulla sabbia con i militari che presidiano il litorale romano: due pattuglie con sei uomini a bordo controllano il territorio notte e giorno in turni di sei ore. Sono circa 2 mila i soldati impegnati in Lazio, Umbria e Abruzzo, 7 mila in tutta Italia
ROMA C’è un alpino che tutti i giorni fa la spola sul lungomare di Ostia. Lo vedi passare dalle stazioni Lido e Stella Polare, poi procedere a passo lento sul suo mezzo Lince nelle viuzze a forte rischio microcriminalità. Del resto l’intera zona è a rischio, anche il Municipio locale è stato sciolto e poi commissariato per mafia. L’alpino in questione in realtà è un’alpina, si chiama Serena Natolini, ha 28 anni ed è tenente del 2° reggimento trasmissioni di Bolzano.
Biondissima e sorridente con i romani del litorale e con i bagnanti pendolari che scappano da Roma in cerca di una tregua dall’afa. Ma rigorosa e preparata nello svolgere la missione assegnata, la sicurezza di Ostia. «Siamo tenuti a presentarci come agenti di pubblica sicurezza — spiega —. E le persone hanno capito che siamo qui per loro. Ci cercano per segnalarci scippi o incidenti, spesso se fa caldo ci portano l’acqua. Ormai ci hanno accolti».
Occhio all’abbigliamento
Ed era questo, il contatto, il primo obiettivo dell’operazione «Strade sicure» che oggi compie il suo nono anniversario. Non era facile con i mitra a tracolla e antiproiettile addosso tra materassini e ombrelloni con «Despacito» in sottofondo, in mezzo alle persone che cercano al mare una pausa dalla vita e dai tg. L’obiettivo primario è quello di garantire la sicurezza al territorio in tempi non proprio tranquilli di migranti, terrorismo, incendi e siccità. Continua a leggere a fondo pagina
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