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SIULM: LIQUIDAZIONE STATALI – in tre mesi la prima trance

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Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari sta seguendo con attenzione l’evoluzione della proposta normativa del Deputato Rizzo circa la tempistica con il quale l’INPS corrisponde il Trattamento di Fine Servizio(TFS) hai Pubblici Dipendenti. Come noto nel luglio scorso, la Corte Costituzionale ha chiarito che tale trattamento non può essere più corrisposto con la tempistica attuale inquanto, è terminata le situazione emergenziale che ne aveva determinato l’attuazione. La questione sembrava essersi arenata, ma proprio in questi giorni è stata definita la data per la discussione nella Commissione Lavoro della Camera della proposta del Deputato Pentastellato. Quest’ultima sarà illustrata dal Presidente della stessa, Onorevole Rizzetto (FdI). Nella bozza di riforma della Legge, si discuterà di riformare la corresponsione del TFS ai dipendenti della pubblica amministrazione. Le ipotesi sono: il pagamento della prima rata del TFS 3 mesi dopo la quiescenza; l’innalzamento dell’importo della 1^ rata ad € 63.600,00.

Le restanti somme in rate del medesimo importo massimo, fino al raggiungimento del valore spettante al dipendente. Attualmente il pagamento della prima rata del TFS avviene, nella situazione ottimale, dopo un anno dalla cessazione dell’attività lavorativa e l’importo massimo concesso è pari a € 50.000,00, la restante parte nelle annualità successive. Purtroppo ci sono casi estremi laddove il pagamento dell’ultima rata viene regolarizzato 5 anni dopo il raggiungimento della pensione . Negli ultimi anni l’INPS e qualche istituto di credito, hanno formulato delle proposte finanziarie per corrispondere in tempi breve il TFS ai pubblici dipendenti.

Per ottenere questa anticipazione il lavoratore della Pubblica Amministrazione deve corrispondere un interesse che va dal’1% al 4% annuo, oltre al pagamento delle spese di istruzione della pratica. Vale la pena osservare quanto grande sia la disparità di trattamento tra i lavoratori del settore privato e quelli del pubblico impiego che spesso, vengono definiti “privilegiati”. I primi oltre a ricevere annualmente la 14^ mensilità, hanno il diritto di vedersi corrisposta la “liquidazione” entro 60 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Il pubblico dipendente deve attendere inspiegabilmente anni. Cari associati, il SiULM continuerà a lavorare per migliore definizione della questione, nonché ad informarVi costantemente sull’evoluzione della stessa.

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