Il tema delle pensioni nel comparto sicurezza e difesa è sempre attuale, sia per il continuo vociferare che si crea tra gli ambienti in divisa, ma soprattutto per l’età del personale che (specie in alcuni settori) continua ad avanzare inesorabilmente in attesa di un necessario ricambio generazionale. A tal riguardo, il sindacato USAMI Aeronautica ha rilasciato un comunicato stampa. Lo pubblichiamo di seguito.
Come accade in ogni periodo che vede le casse dello Stato sempre più in crisi ecco venir fuori l’ipotesi di innalzare l’età pensionabile per il personale del Comparto Difesa/Sicurezza.
C’è bisogno di attingere risorse? Prendiamole (rectius togliamole) dai militari.
E così, piuttosto che valorizzare, nei fatti e non solo a parole, una categoria da sempre mortificata nei diritti e sui denari, adesso si pensa addirittura di rimandargli la pensione di altri due anni, in barba persino alla legge Fornero che quanto meno si degnò di evitare tale sciagura.
E’ questo il significato di “attenzione e riconoscenza nei confronti dei servitori dello Stato”?
Non bastano gli stipendi sempre più bassi, il “nulla” riservato al contratto già scaduto nel 2021, i gravissimi danni patiti per il mancato avvio della previdenza complementare che il personale attende da quasi 27 (V E N T I S E T T E) anni. Ora anche questa.
USAMI-Aeronautica non ci sta e chiede al Governo di ripensarci. Di fronte a tale ennesima mortificazione se la notizia dovesse essere confermata la mobilitazione sarà inevitabile.
#usamiaeronautica
#NoInnalzamentoEtàPensionabile