Le immagini e i racconti delle ultime 24 ore di sbarchi su Lampedusa ci hanno lasciato sgomenti. 5 mila persone in un solo giorno che hanno mandato in tilt il sistema dell’accoglienza. Quello che si vive a Lampedusa è un clima post-bellico: folle di disperati che gli operatori di polizia faticano a contenere. La situazione è al collasso. Non abbiamo la soluzione in tasca e non è nostro compito indicare soluzioni in un tema così complesso, ma pretendiamo che la sicurezza dei cittadini e degli operatori di polizia sia al centro dell’agenda del Governo in modo strutturale e non emergenziale.
Qui siamo oltre il contratto scaduto da due anni! C’è un problema di numeri e di età media degli operatori per i quali il Governo non può più fare orecchie da mercante. Siamo davanti ad un’emergenza strutturale che non ha precedenti nella storia del nostro Paese. Ma il peso di questa catastrofe non può ricadere solo sui Finanzieri e i colleghi di polizia e Carabinieri. Le “ordinarie” condizioni di lavoro e turni di servizio sono completamente saltati, per via dell’emergenza, e nessuno si tirerà indietro, ma quanto può durare questa emergenza? Il problema è che la “nostra” emergenza è l’età media del personale che ha superato abbondantemente i 40 anni; e l’altra emergenza dei singoli è che sai quando vai sull’isola in Ordine Pubblico e non sai quando ritorni a casa.
Come sindacato non possiamo non testimoniare la nostra vicinanza ai colleghi e siamo pronti a farci carico di tutte le problematiche organizzative-amministrative relative al benessere del personale impiegato sull’isola, affinché nessun collega possa pensare di essere il risultato svilente della mancata e miope programmazione nelle assunzioni di personale.
Presidente Meloni: si faccia sentire perché la misura è colma.
IL SEGRETARIO GENERALE SILF Francesco Zavattolo
IL SEGRETARIO REGIONALE SICILIA SILF Giovanni Raffo