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SICUREZZA, SAPPE AL GOVERNO, AVANTI CON RINNOVO CONTRATTO E PREVIDENZA DEDICATA: POLIZIOTTI PRONTI ALLA MOBILITAZIONE

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“Se, da un lato, va riconosciuto ed apprezzato al Governo l’impegno a reperire le risorse per il rinnovo del contratto della Polizia Penitenziaria e delle altre Forze di Polizia, scaduto da tre anni, nonostante esse siano insufficienti a quella occorrente per recuperare il deficit maturato dal potere di acquisto delle nostre retribuzioni (considerato che oggi l’inflazione reale si attesta oltre il 13%), dall’altro è un dato di fatto oggettivo che il tavolo di confronto per la previdenza dedicata, per la quale sono stati previsti 70 milioni di euro, non è ancora stato convocato.

L’invito, dunque, al presidente del Consiglio Giorgia Meloni è compiere ogni utile sforzo affinché si possano individuare risorse aggiuntive in linea con la nostra specificità professionale e la definizione della previdenza dedicata, che sta provocando gravi danni al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, pronto a mobilitarsi con eventuali manifestazioni pubbliche di protesta”.

Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

“Noi siamo pronti, come sempre, a fare il nostro dovere, a tutela e valorizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria: pronti a fare bene e presto per il bene delle donne e degli uomini in divisa”, dichiara Capece, che però evidenzia come “per quanto riguarda la polizia penitenziaria vi è inoltre l’esigenza di ridurre il gap negativo nella retribuzione accessoria rispetto alle altre forze di polizia.

Va per altro ricordato che lo strumento fondamentale per la conquista di migliori condizioni stipendiali, quali l’orario di lavoro, l’aggiornamento professionale e i diritti, è proprio il Contratto”.

“Di più”, conclude il leader del SAPPE, “i professionisti del comparto non possono ancora accedere a forme di previdenza complementare e di welfare d’amministrazione, mancanza che ha determinato una penalizzazione per chi accede alla pensione con il sistema contributivo e in particolare per chi si è arruolato nelle forze di polizia e nei vigili del fuoco dopo il 1995 (anno della riforma Dini) oltre a una disparità di trattamento rispetto al personale pubblico contrattualizzato”.

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE

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