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SIAMO: LEGGE DI BILANCIO 2024 – TREDICESIMA E STIPENDI PIU’ ALTI PER I MILITARI

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In queste ultime settimane il governo si è dato molto da fare per la stesura della Legge di bilancio 2024 che una volta approvata dal Parlamento porterà con sé numerose novità anche in ambito fiscale e per l’emanazione del decreto legge del collegato fiscale, già pubblicato nella G.U. n. 244 del 18 ottobre 2023 “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.

Anche se non è tutto oro quello che luccica, questa associazione apprezza lo sforzo fatto dal governo tenuto conto che buona parte della manovra è rivolta al miglioramento delle condizioni del pubblico impiego ed in particolare del comparto difesa-sicurezza.

Ma andiamo a vedere nel dettaglio gli aspetti più importanti che dovrebbero passare in manovra e quelli già approvati con il decreto legge:

“BONUS LAVORATORI DIPENDENTI”.

È un esonero contributivo, già riconosciuto per l’anno in corso e prorogato per l’anno 2024, chiamato anche “taglio del cuneo fiscale”, è dedicato ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato. In sostanza, si tratta di uno “sconto” sulle trattenute in busta paga che porta a un reale aumento di stipendio. La misura della decontribuzione riconosciuta al lavoratore è pari al 6% per redditi fino a 35.000 euro (euro 2.692 mensili) o al 7% per redditi fino a 25.000 euro (euro 1.923 mensili).

EMOLUMENTO ACCESSORIO UNA TANTUM.

Previsto dal comma 330 e seguenti della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023), da corrispondere per tredici mensilità, determinato nella misura dell’1,5 per cento dello stipendio, con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza. In questo caso non è però certa la proroga per l’anno 2024

RIFORMA FISCALE.

Il primo modulo della revisione delle imposte sul reddito delle persone fisiche ha previsto la revisione delle aliquote Irpef con la prima che ora ingloba la seconda e quindi il passaggio da 4 a 3 aliquote, secondo la seguente tabella:

l beneficio fiscale di tale rimodulazione è però di fatto annullato per coloro che guadagnano più di 50.000 euro imponibili tenuto conto che per loro, in caso di dichiarazione dei redditi, le detrazioni fiscali al 19% (con esclusione di quelle sanitarie) subiranno una franchigia di 260 euro.

Viene inoltre ampliata fino a 8.500 euro la soglia di “no tax area” prevista per i redditi di lavoro dipendente parificata a quella già vigente a favore dei pensionati.

ANTICIPO RINNOVO CONTRATTI PUBBLICI.

Tale misura è già esecutiva con la pubblicazione del D.L. 18 ottobre 2023 n.145 nella Gazzetta Ufficiale prevedendo all’art. 3, un anticipo “una tantum” nel mese di dicembre per un importo pari al valore della vacanza contrattuale annua da ciascuno spettante moltiplicata per un coefficiente pari a 6,7 volte il suo valore. In sintesi, il personale delle Forze Armate percepirà nel prossimo mese di dicembre, i seguenti importi lordi:

Come detto all’inizio, questa associazione sindacale da un lato apprezza lo sforzo fatto, consapevole della difficile congiuntura economica e della crisi globale che genera instabilità politica a livello internazionale con pessime ricadute anche a livello nazionale, dall’altro però non può sottacere che parte di questi provvedimenti servono solo a mitigare la forte perdita di potere d’acquisto del personale in divisa soprattutto perché alcuni di essi, tra cui appunto l’anticipo del rinnovo non rappresenta una somma aggiuntiva al contratto ma semplicemente un suo anticipo, non solo… se determinati provvedimenti quali l’ “Emolumento accessorio una tantum” non fossero prorogati anche nel 2024, di fatto si verrebbe a creare il paradosso di una decurtazione dello stipendio dal prossimo mese di gennaio.

Inoltre, nell’ottica di rappresentatività di tutte le categorie militari e, nello specifico, a tutela anche del personale “dirigente”, soprattutto tenuto conto che i provvedimenti menzionati nella maggior parte dei casi non riguardano tale categoria, si riscontra con rammarico come ad oggi, oltre a non essere stata ancora attivata l’area negoziale per i “Dirigenti delle FF.AA. e di Polizia ad ordinamento militare” non è stato neanche pubblicato il DPCM che, come previsto dalla normativa va promulgato entro il 30 aprile di ogni anno ed è necessario per definire gli aumenti stipendiali spettanti alla luce degli incrementi medi ottenuti dalle altre categorie di dipendenti pubblici nell’anno precedente

Per tutto quanto sopra rappresentato invitiamo le forze governative ad indire al più presto i necessari tavoli tecnici finalizzati al rinnovo del contratto, scaduto ormai da troppo tempo, al fine di poter promuovere la definizione non solo degli aspetti prettamente economici ma anche e soprattutto quelli giuridici che riconoscano e favoriscano migliori condizioni al personale militare anche alla luce della tanto declarata specificità, incontri ai quali questa associazione potrà e dovrà sedersi nella piena legittimità e rappresentatività a livello nazionale avendo da tempo raggiunto il quorum imposto dalla vigente normativa. 

 

IL DIRETTIVO NAZIONALE

S.I.A.M.O. Esercito

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