Si è concluso, da pochissimi giorni, il periodo utile per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso per i VFI del 1° Blocco 2023. Questo nuovo modello di arruolamento, che ha come chiaro obiettivo quello di ringiovanire la Forza Armata, sembra portare con sé un conseguente miglioramento nella vita di uomini e donne che vestiranno per la prima volta le stellette.
Se in un primo momento si può parlare di un ritorno al passato, riprendendo la formula triennale dei VFB, la realtà racconta di qualche piccolo (ma importante) passo avanti, come la volontà di specializzare fin da subito il personale, un adeguamento stipendiale e il riconoscimento dei recuperi del servizio svolto nelle giornate festive, esteso quindi anche ai VFP1.
Ma è tutto qui?
No, dietro questo progetto c’è sicuramente molto altro, ma è presto per dire se siano buone nuove o se invece si prospettano tempi grigi per i nostri giovani. In questo momento sono ancora in atto le fasi concorsuali e quindi è presto per esprimere giudizi efficaci.
I primi dubbi, però, sono già sorti tra i candidati e si sono concentrati sull’età massima per poter presentare la domanda: 24 anni non compiuti sono pochi, soprattutto in un’epoca in cui sono sempre di più i giovani che decidono di laurearsi prima di intraprendere la carriera lavorativa.
Se lo Stato Maggiore intende ringiovanire così le sue fila, deve essere consapevole che c’è assoluto bisogno di un meccanismo che, impeccabile, permetta ai VFI di transitare VFT, prima, e VSP, poi, nei tempi prestabiliti, affinché non si ripetano in futuro gli errori fatti con i VFP4 del 2013 e del 2014.
Ci auguriamo, inoltre, che ai VFI venga data la possibilità, dopo un adeguato iter addestrativo, di essere impiegati con la stessa professionalità dei colleghi più anziani, poiché le foglie sui nostri piazzali sono già state ampiamente spazzate dai VFP1 loro predecessori.
IL DIPARTIMENTO VOLONTARI
S.I.A.M.O. Esercito