Polizia e carabinieri difendono i cittadini, la loro sicurezza e i relativi diritti. Questo ci viene insegnato sin dalla scuola elementare. Capita tuttavia che anche le forze dell’ordine sbaglino e dimentichino questa loro funzione istituzionale.
Lo sa bene chi si è presentato presso una una stazione dei carabinieri per sporgere una denuncia e lì s’è visto frapporre ogni tipo di ostacolo («Chi te la fa fare…», «Si tratta di un tipo noto, un delinquente abituale…», «Rischi una ritorsione…», «Passa domani perché oggi non c’è l’addetto…», ecc.); chi ha subito un controllo della polizia che è andata ben oltre i propri poteri; chi è stato costretto a seguire gli agenti in caserma o in questura, pur senza che una legge preveda tale limitazione della libertà;
chi è stato oggetto di una perquisizione ad opera di un posto di blocco o è stato multato pur in assenza dei presupposti e delle violazioni previste dal codice della strada. E in tutti questi casi è logico chiedersi: si può registrare la conversazione con un poliziotto o un carabiniere?
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