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Sappe su evasioni dal carcere: Sottovalutati nostri richiami

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BOLOGNA, DOPO LA CLAMOROSA EVASIONE DI UN DETENUTO DAL CARCERE MINORILE PRATELLO, LA DENUNCIA DI CAPECE (SAPPE): “SOTTOVALUTATI NOSTRI RICHIAMI A MAGGIORE SICUREZZA NEI PENITENZIARI”

Dopo la clamorosa evasione, ieri, di un detenuto dall’Istituto penale per minorenni ‘Pratello’ di Bologna, è vibrante la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “questa evasione è la conseguenza dello smantellamento, negli anni, delle politiche di sicurezza dei penitenziari. Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria favorisce inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui”.

E solleva “dubbi sulla capacità delle strutture minorili, concepite per minori italiani, di contenere giovani stranieri con esperienze criminali potenzialmente più complesse e un’età forse non corrispondente a quella dichiarata.

Tali questioni, unitamente alla carenza di personale, potrebbero avere facilitato la fuga. L’episodio ha riportato di attualità la sfida continua della gestione delle strutture e della sicurezza, inducendo a riflettere sull’adeguatezza e sull’efficienza del sistema penitenziario della Giustizia Minorile”.

Francesco Campobasso e Francesco Borrelli, rispettivamente segretario regionale e segretario provinciale del SAPPE, rimarcano che “ad oggi ci sono 48 detenuti, molti dei quali arrivati da altri Istituti ed hanno problemi psichiatrici seri.

Il personale di polizia penitenziaria è pochissimo così come è carente il personale educativo e, come Sappe abbiamo chiesto lo scorrimento della graduatoria in essere per funzionario giuridico pedagogico.

Non a caso, lo scorso gennaio il SAPPE organizzò un sit-in di protesta, ottenendo un supporto temporaneo di Agenti, non presenti questa settimana”. Sembrerebbe, infine, che l’evaso, tunisino 17enne, particolarmente aggressivo tanto che domenica scorsa avrebbe addirittura sputato al Comandante del carcere, si sarebbe calato dalla canna fumaria ed è sbucato dalla scuola Laura Bassi

Per il numero 1 del primo Sindacato del Corpo, Capece, “servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci! E chi ha responsabilità di guida della Giustizia minorile della Nazione deve trarne le dovute conseguenze”, conclude.

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE

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