Raccontano che non erano mai andati d’accordo, si sopportavano. Avevano discusso spesso, a volte anche in maniera violenta, ma il livello dello scontro era sempre rimasto su un piano verbale anche in virtù della gerarchia
E’ anche per questo motivo che i colleghi non riescono a spiegare cosa abbia spinto l’agente Massimo Schipa a sparare al proprio vicecomandante Massimo Iussa e poi a uccidersi con un colpo alla tempia subito dopo.
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