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S.MARIA CAPUA VETERE, DROGA PER DETENUTI NASCOSTA NEL PACCO POSTALE. POLIZIA PENITENZIARIA SEQUESTRA STUPEFACENTE

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Hanno tentato di introdurre della droga in carcere nel carcere di S.Maria Capua Vetere ma grazie alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria lo stupefacente è stato intercettato e sequestrato. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Importante operazione antidroga eseguita dagli uomini della polizia penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Circa 50 grammi tra hashish e cocaina rinvenuta dagli uomini assegnati al settore colloqui del comandando di polizia penitenziaria dell’istituto sammaritano. Nell’ultimo semestre è l’ennesima dimostrazione di alta professionalità, spirito di abnegazione e senso di legalità dimostrata!

Numerosi precedenti sequestri di stupefacenti e di cellulari che solo grazie all’efficacia dell’azione di contrasto all’illecita introduzione non sono arrivati nelle mani della popolazione detenuta, con le immaginabili conseguenze in termini di pregiudizio per l’ordine la sicurezza e legalità nel penitenziario”, ”, commenta il segretario nazionale SAPPE della Campania Emilio Fattorello.

“Nonostante la cronica carenza di personale ed il drammatico momento storico che sta vivendo il Corpo, i poliziotti penitenziari del carcere di Santa Maria Capua Vetere continuano a stringere i denti ed a tenere testa  garantendo la sicurezza nel penitenziario

Donato CAPECE, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: 

Questi episodi confermano il grado di maturità raggiunto e le elevate doti professionali del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere S.Maria Capua Vetere.

Il primo compito della Polizia Penitenziaria è e rimane quello di garantire la sicurezza dei luoghi di pena e impongono oggi più che mai una seria riflessione sul bilanciamento tra necessità di sicurezza e bisogno di trattamento dei detenuti.

Tutti possono immaginare quali e quante conseguenze avrebbe potuto causare l’introduzione di droga in un carcere”.

Il SAPPE evidenzia che “dai dati in nostro possesso sappiamo che il 25% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su quattro, ha problemi di droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all’interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. 

La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all’interno di un ambiente di per se cosi problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta.

Non vi è dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento.

Ma, nel contempo, va stroncato con fermezza ogni tentativo illecito di introdurre e far circolare droga in carcere e va punito severamente chi se ne rende responsabile”.

Roma, 20 novembre 2020

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE 

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