Passa le sue giornate barricato in caserma. Mette fuori il naso dal portone della Mittica di rado, solo se accompagnato in auto, perché è terrorizzato dall’idea di essere preso d’assalto dai giornalisti. Dai commilitoni, per una cena in compagnia, il sabato sera, oppure dal suo legale di fiducia Roberto Rigoni Stern, quando capita in città. Giosuè Ruotolo, indagato per il duplice omicidio di via Interna, ha passato gli ultimi mesi praticamente in clausura.
Una quotidianità scandita dalla routine militare: l’alzabandiera con l’inno nazionale che risuona dagli altoparlanti in cortile, il disbrigo delle pratiche alle quali è di norma assegnato dal lunedì al venerdì – Giosuè è un tecnico che si occupa di telecomunicazioni, impianti e ponti radio – e ancora i corsi di formazione e gli addestramenti specifici. Colazione, pranzo e cena in mensa. Domeniche sospese.
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