Lo scorso 25 giugno, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha presieduto , al Palazzo del Quirinale, la riunione del Consiglio Supremo di Difesa.
Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte; il Ministro dell’Interno, Sen. Matteo Salvini; il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, On. Luigi Di Maio; il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Prof. Enzo Moavero Milanesi; il Ministro della Difesa, Dott.ssa Elisabetta Trenta; il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Prof. Giovanni Tria; il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Enzo Vecciarelli.
Hanno altresì presenziato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Dott. Giancarlo Giorgetti; il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Dott. Ugo Zampetti; il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Gen. Rolando Mosca Moschini.
Il Consiglio ha fatto un punto di situazione sulle principali aree di crisi, sullo stato del terrorismo internazionale e sull’impegno delle Forze Armate nei diversi Teatri Operativi, con particolare riguardo all’area del Mediterraneo.
Il terrorismo transnazionale continua a costituire una minaccia preoccupante e l’Italia deve contribuire con decisione alle iniziative della Comunità Internazionale tese a contrastare le molteplici forme in cui esso si manifesta.
La Libia resta una priorità per il nostro Paese. Soltanto il ripristino del dialogo tra tutte le parti potrà creare le condizioni per un reale processo di pace e di conseguente stabilità e controllo del territorio.
In Afghanistan, l’Italia segue con attenzione gli sviluppi politico-diplomatici in atto e confida su un percorso elettorale pacifico e democratico. Il nostro Paese continuerà a dare il suo contributo, in pieno accordo con gli alleati e con le Istituzioni locali, per consentire al popolo afghano di proseguire su un percorso di stabilizzazione e sviluppo.
Nel ventennale dell’intervento in Kosovo, l’Italia rimane fortemente impegnata per consolidare la stabilità della penisola Balcanica e per sviluppare, con l’Unione Europea, il processo di integrazione comunitaria.
Il Consiglio ha analizzato le iniziative in corso nella NATO e le prospettive della Politica di Sicurezza e Difesa europea. L’Alleanza Atlantica, l’Unione Europea e le Nazioni Unite rappresentano in nostri riferimenti in materia di sicurezza e difesa. L’Italia deve continuare ad operare nel loro ambito in maniera convinta ed efficace.
Il Consiglio ha infine approfondito lo stato del processo di ammodernamento del comparto Difesa e ha condiviso gli sforzi in atto volti alla costante valorizzazione del personale, nonché la necessità di procedere con una visione strategica a forte connotazione interforze, che consenta di razionalizzare le strutture, evitare le duplicazioni, qualificando così le risorse disponibili. I programmi di investimento devono essere caratterizzati da decisioni coerenti nel tempo, ampiamente condivise con i Paesi alleati e con il comparto industriale e aderenti al ruolo dell’Italia nel contesto internazionale.