Agenpress -Si sono finalmente concluse le consultazioni presso le commissioni competenti di camera e senato, tenutesi rispettivamente il 31 marzo ed il 13 aprile. A tal proposito è bene evidenziare come il riordino non sia oggetto di contrattazione e pertanto il governo avrebbe potuto attuare la delega solo con l’espletamento di audizioni informali, che sono propedeutiche a pareri che non sono neanche vincolanti.
Ma i governi Renzi e Gentiloni hanno fatto di più. Hanno consentito un confronto continuo con i destinatari del riordino che è durato ben tre anni. Probabilmente è proprio per questo il risultato positivo che è stato “percepito” dagli addetti ai lavori. All’interno dei sindacati della Polizia di Stato si registra la maggioranza dei favorevoli al riordino (seppure non sono mancate critiche verso talune parti del testo e pedisseque richieste di modifica), non soltanto da parte del famoso cartello, che annovera la presenza del primo sindacato in assoluto della polizia di stato, il SIULP, oltre che importanti sigle come il SIAP, il CONSAP, la UIL Polizia, nonché l’ANIP e l’ANFP.
In virtu della comuniune di intenti raggiunta dal cartello ed al fine di ottimizzare e rispettare i tempi contingentati imposti dalle regole delle audizioni, gli interventi sono stati focalizzati e trattati in maniera separata seppur facendo parte di un unico armonico documento consegnato alle segreterie delle predette Commissioni parlamentari.
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