Roma, 12 giugno 2017 – Sono già più di mille le preadesioni degli ispettori dei Carabinieri all’iniziativa lanciata dal Codacons contro il testo della riforma della P.A. che riguarda il riordino delle carriere delle Forze Armate.
L’intenzione dell’associazione è quella di tutelare, nelle sedi giudiziarie e non, i legittimi interessi di tutti gli ispettori dell’Arma dei Carabinieri, che rischiano di veder compromesse le proprie carriere a causa proprio della riforma.
Il dato, provvisorio, delle preadesioni certifica dunque tutto il malumore per il testo di riforma ormai sottoscritto anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e per il quale si attende solo il deposito in Gazzetta Ufficiale.
Il riordino, atteso con fiducia da tutti i componenti dell’Arma oltre che a livello istituzionale, avrebbe dovuto, tra le altre cose, valorizzare il merito nelle progressioni di carriere e consolidare le posizioni raggiunte con l’anzianità di servizio.
“Ciò avverrà per tutti tranne che per gli ispettori. Gli attuali Maresciallo Capo e i M.A.S.U.P.S si vedranno allungare la carriera quasi del 50% (arrivando perfino a 28 anni di servizio per raggiungere l’apicalità) mentre tutti i Luogotenenti più giovani (che non avranno compiuto 50 anni di età al termine del regime transitorio) non potranno concorrere al ruolo ad esaurimento di ufficiale” spiega il Codacons.
“La riforma, così com’è, sferra un colpo quasi mortale all’attuale grado apicale scardinando equilibri interni, oltre che sociali, e delegittimando (con una vera e propria degradazione nel caso dei M.A.S.U.P.S. che diverranno Maresciallo maggiore e saranno scavalcati dai nuovi Luogotenenti) chi oggi ricopre il massimo grado” aggiunge l’associazione.
“Da una stima, all’impronta, si può prevedere che dai 13.000 M.A.S.U.P.S., attualmente nel grado apicale, si passerà a circa 9.000 Luogotenenti (con carica speciale e non). Tutti i Maresciallo capo, con anzianità nel grado superiore a 8 anni, e tutti i M.A.S.U.P. con anzianità inferiore agli 8 anni nel grado, saranno genericamente Marescialli aiutanti. Questo comporterà, a livello organizzativo e di coesistenza, non pochi problemi sul territorio” sottolinea ancora il Codacons.
Per l’associazione quindi “chi ha studiato e pensato la riforma insieme al Comando generale dell’Arma dei Carabinieri non può averne ignorato le conseguenze né tanto meno aver davvero ritenuto che il mero criterio di ‘anzianità nel grado’ potesse migliorare le progressioni di carriera e valorizzare il merito”.
Per questi motivi il testo di legge è al vaglio dello staff legale del Codacons che sta valutando i presupposti per bloccarne l’entrata in vigore e l’impugnazione dinanzi al Tar.