Arrestato dopo tre anni il militare americano condannato dal tribunale di Pordenone per “violenza sessuale” nei confronti di una ragazza italiana. L’uomo per evitare il processo rimpatriò negli USA, forse nella convinzione di riuscire ad eludere la giustizia italiana.
Ci sono voluti tre anni affinchè il Dipartimento di Giustizia americano si decidesse a rendere esecutivo l’ordine di arresto nei confronti di M. B., 38 anni, americano originario di Santo Domingo, rintracciato nella città di Allentown dall’US Marshals Service dalla polizia federale.
Tratto da Il Gazzettino:
PORDENONE – Era tornato negli Stati Uniti, in Pennsylvania, prima che il Tribunale di Pordenone lo condannasse a 7 anni di carcere per lo stupro di gruppo di una quindicenne, aggravato dal fatto che prima di abusarne l’aveva fatta ubriacare. La sentenza risale ad aprile 2015. Lo stesso anno, il 16 ottobre, è diventata irrevocabile. Parecchi mesi prima che fosse pronunciato il verdetto Alexis Miguel Bodden, 38 anni, americano originario di Santo Domingo e di stanza alla base Usaf di Aviano, era tornato in Pennsylvania. In questo modo è riuscito a sfuggire alla giustizia italiana, ma dal 5 novembre, a distanza di sei anni, è in carcere.
Militare arrestato per stupro
Tre anni dopo la sentenza, quando si è ritrovato il fascicolo tra le mani, il procuratore Raffaele Tito ha avuto un sobbalzo: la sentenza non era stata eseguita e in Italia il militare era irrintracciabile. È cominciato un fitto carteggio con il ministero della Giustizia italiano, il Dipartimento della giustizia americano e l’Ambasciata italiana a Washington. Una settimana fa il dossier processuale inviato dalla Procura negli Stati Uniti ha sortito l’arresto del militare, rintracciato nella città di Allentown dall’US Marshals Service, la polizia federale del Dipartimento di giustizia. Martedì la Corte federale di Filadelfia ha aperto il procedimento ha aperto il procedimento per l’estradizione. Non è ancora chiaro se sconterà la pena in Italia.
Ragazzina violentata: cosa successe
La vicenda risale al 2 febbraio 2011. Bodden, che ha un precedente per maltrattamenti in famiglia, è stato condannato per violenza sessuale di gruppo aggravata. Quel giorno la studentessa uscì da scuola con un’amica. Fu quest’ultima a proporle di andare dall’americano perché doveva ritirare dei vestiti rimasti nel suo appartamento.
La ragazzina l’accontentò. Nell’appartamento del soldato c’era anche un 17enne. Cominciarono a girare birre e superalcolici, fecero bere fino allo stordimento anche la quindicenne. La Procura contestò all’americano di aver consentito al 17enne di portare in camera da letto la ragazzina e di abusarne sessualmente. Poco dopo anche Bodden entrò nella camera e la violentò ignorando le sue suppliche.
Quando cercò di tornare a casa, ormai era sera, la vittima fu lasciata sola in strada, piangeva a dirotto e ad aiutarla fu un ragazzo albanese che passava di lì per caso. Quando la madre la portò in pronto soccorso, i medici confermarono lo stupro e l’abuso di alcolici.
Il militare: lei era consenziente
Il caso fu seguito dalla Squadra Mobile, che ricostruì il terribile pomeriggio trascorso dalla ragazzina in un appartamento del centro di Pordenone. L’americano si era difeso dicendo che la 15enne era consenziente e che la denuncia era stata pilotata dalla mamma. I giudici non gli diedero credito. Severo anche il Tribunale per i minorenni di Trieste, che aveva condannato il coimputato – all’epoca diciassettenne – a 4 anni.