Tempa Rossa «Quella lettera sospetta inviata dalla Marina»

Valeria Di Corrado

«Mentre noi viaggiavamo nel giusto, alcuni soggetti alle nostre spalle si muovevano nel torbido». Alfio Fazio è l’imprenditore siracusano che si contendeva con Gianluca Gemelli la concessione del pontile consortile all’interno del porto di Augusta, in zona Punta Cugno. Avere quella banchina significava, per le società di entrambi, far attraccare le petroliere e far passare i tubi attraverso i quali convogliare il greggio nei vicini serbatoi per lo stoccaggio. Insomma, un business dalle uova d’oro.

Secondo l’ipotesi accusatoria della Procura di Potenza, il compagno dell’ex ministro Guidi, insieme a Giuseppe De Giorgi, capo di Stato Maggiore della Marina militare, Alberto Cozzo, commissario straordinario dell’Autorità portuale di Augusta, Giuseppe Berutti Bergotto, capo della Pianificazione finanziaria della Marina, il lobbista Nicola Colicchi, Paolo Quinto, capo segreteria della senatrice Finocchiaro, e Alfredo Leto, amministratore della società Alfa Tanko (di cui Gemelli è socio occulto) «turbavano, con promesse, collusioni ed altri mezzi fraudolenti, il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando relativo alla concessione demaniale del pontile consortile, per la realizzazione di un deposito costiero di prodotti petroliferi, al fine di determinare l’affidamento in favore della Alfa Tanko srl (costituita ad hoc) e della Ponterosso Engineering srl», sempre riconducibile a Gemelli. In relazione a questa concessione, la Decal Mediterraneo srl (di cui Fazio è consigliere nel cda) aveva già ottenuto autorizzazione con decreto della Regione Sicilia del 3 dicembre 2012.

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